Come esporsi ai raggi solari traendone il massimo e senza far troppi danni alla pelle e all’organismo in generale? Ne parliamo in questo articolo.

Sole sano, pelle sana

Esatto, hai letto proprio bene: se ti esponi in modo sano a raggi solari sani sarai abbronzato e anche più in salute. Scommettiamo? 

Sono anni che ci raccontano che prendere il sole fa male alla pelle a causa degli effetti dannosi dei raggi UV: macchie, ustioni, rossori e – nei casi più gravi, cancro. Con questo terrorismo psicologico, siamo tutti spaventati quando si tratta di prendere il sole. Nella realtà dei fatti il concetto è: se il sole che prendiamo è sano, resta sana (anzi diventà più!) la pelle.

Capiamo come.

Una recente ricerca americana ha dimostrato che i raggi del sole fanno più bene che male. Detta così sembra una di quelle affermazioni che dicono tutto e niente quindi approfondiamo la questione con metodo scientifico.

Il sole ha una capacità molto speciale: ricarica l’organismo di vitamina D. 

La vitamina D stimola la diminuzione dei danni da radicali liberi e permette alla pelle di restare idratata. Inoltre, se ci esponiamo ad un sole sano la nostra pelle invecchierà meglio

Vitamina D: la sostanza più sana dell’organismo

La vitamina D è ritenuta fondamentale per il corretto funzionamento della vita quotidiana. Purtroppo il nostro corpo non riesce a sintetizzarne abbastanza. Per la vitamina D, invece, un grande alleato è il sole: basterebbero infatti 20-30 minuti di esposizione al sole d’estate per permette alla pelle di produrre fino a 10mila UI di questa sostanza così preziosa.

Gli esperti, poi, non concordano sulla definizione di “vitamina” per la D. Questa viene definita come un pro-ormone. Il comportamento della vitamina D e le sue funzioni infatti assomigliano più a quelle di un ormone che a quelle delle sostanze sue simili. 

Che cos’è un ormone?

Semplice, gli ormoni sono inviati chimici che, interagendo con i ricettori cellulari, producono risposte biologiche specifiche a domande ancora più precise dell’organismo. 

Il corrispondente ormonale della vitamina D, il calcitriolo, è l’ormone più potente che esista. Questo viene indicato anche come la forma attiva della vitamina D. Arriva a contattare il 5% della popolazione genetica umana. 

Le funzioni della vitamina D

In tutto il corpo sono presenti ricettori della vitamina D, soprattutto nel sistema nervoso centrale e nelle principali aree del cervello. In queste aree sono presenti gli enzimi: la vitamina D li spegne e li accende come lucine di Natale. Il liquido celebro-spinale e questi enzimi sono direttamente coinvolti nella crescita di nervi, densità sinaptica e sintesi dei neuro-trasmettitori. 

La vitamina D aiuta anche a ridurre lo stato infiammatorio dell’organismo e a modulare il sistema immunitario. A questo si aggiunge che ha anche funzione protettiva per le cellule neurali da stress ossidativo.

La vitamina D accelera la funziona cognitiva. 

Ad oggi, però, si manifesta una carenza collettiva e mondiale di vitamina D. Si parla di una condizione medica comune, rintracciabile fino al 90% nella popolazione mondiale. 

E il problema è che non ci esponiamo abbastanza al sole, pensa te. 

Ecco un riassunto delle puntate precedenti:

Come esporsi in modo sano al sole? 

L’esposizione prolungata e non controllata al sole provoca la formazione di rughe e del proliferare delle cellule tumorali. Tutto questo avviene per colpa dei danni da radicali liberi. 

Se l’esposizione al sole risulta controllata, però, tutto questo non avviene. Anzi, ti ritroverai con un organismo più sano perché l’esposizione al sole più fare solo bene alla pelle.  

Ecco perché è importante che tu tenga una sana e corretta esposizione al sole.

La quantità giusta di esposizione al sole permette alla pelle di produrre dalle 10 alle 20mila UI di vitamina D. Da cosa dipende questa produzione è ben presto spiegato: l’angolazione del sole al momento dell’esposizione, quanta pelle e quali zone sono offerte all’aria e, ancora, dall’intensità dei raggi solari. Da non trascurare poi è il colore della pelle della persona o meglio ancora, il suo fototipo

La somministrazione giusta sarebbe circa tre volte alla settiamana con il 60% del corpo esposto alla luce solare. Questo permetterebbe alla pelle di produrre la quantità necessaria per ottimizzare i livelli di vitamina D. 

Se hai una pelle molto chiara, il tempo massimo è 15 minuti. Per una pelle di tipo medio, l’esposizione può durare fino a 30 minuti. Se hai la pelle particolarmente bruna puoi arrivare anche a 45 minuti. 

Quando ti esponi al sole nelle modalità che ti abbiamo indicato, non dimenticare di applicare una crema idratante naturale. Quelle consigliate sono sicuramente quelle biologiche all’olio di cocco, aloe vera o all’estratto di the verde.

Le creme idratanti naturali, oltre a proteggerti dal sole, hanno anche una funzione antiossidante.

Se non riesci ad esporti al sole come consigliato, chiedi al tuo nutrizionista di fiducia (uno a caso?) un integratore di vitamina D. 

La tua pelle cambia pelle!

La tua pelle, infatti, va difesa. Il motivo è semplice: pensa alla cute come alla prima linea di difesa del tuo organismo. Proteggila.

La pelle viene costantemente attaccata da batteri, patogeni, virus provenienti dall’ambiente esterno e anche dai suoi fattori dannosi. 

Si stima che le cellule epiteliali sostituite ogni minuto siano circa 35mila. Un ricambio cellulare che non riusciamo nemmeno ad immaginare, vero? 

Le cellule che vengono ricambiate così velocemente si chiamano cheratinociti. Queste sono cellule specializzate e compongono il 95% dello strato esterno della pelle, l’epidermide. 

Quando le cellule dell’epidermide sono ricambiate con puntualità e sono sane, l’effetto che si ottiene un’epidermide che funziona correttamente bloccando l’umidità e mantenendo la pelle morbida, idratata e sufficientemente elastica. 

Qui entrano in gioco i giusti livelli di vitamina D: questa è infatti coinvolta nella crescita cellulare, nella sua differenziazione e nella funzione immunitaria rendendo la pelle sana. Se c’è carenza di questa sostanza è ovvio che la pelle non è più così sana. Ed ecco che arrivano le rughe, la pelle si sfalda e si assottiglia, arrivano cellule poco simpatiche.

Come abbiamo giù detto, poi, la pelle ha una funzione difensiva rispetto all’interno del corpo. Il problema della cute è che è porosa: quello che entra in contatto con la tua pelle lo fa anche con il tuo organismo e – in particolare, con il tuo sangue. 

La pelle, poi, è particolarmente assorbente. Ciò significa che ciò che applichi sulla cute entra in circolo all’interno del flusso sanguigno. Questo comprende le sostanze tossiche che spesso si trovano all’interno dei prodotti da banco e da supermercato che acquisti per proteggere la tua pelle. Queste sono statisticamente una delle prime cause di cancro, di disfunzioni ormonali e della produzione di vitamina D da parte dell’organismo. 

Scegli sempre degli idratanti naturali per proteggere la pelle. I più efficaci sono l’olio di cocco e l’olio d’oliva. Anche le lozioni all’aloe verde, al thé verde e ai chiodi di garofano non sono male! 

Le lozioni naturali 

  • permettono uno sviluppo naturale dell’abbronzatura;
  • migliorano la salute della pelle perché stimolano la produzione di vitamina D e l’abbattimento dei radicali liberi;
  • hanno funzione antiossidante.

Tu come proteggi la tua pelle e come ti prendi cura di lei? Lasciami un commento. 

Author: Dott. Francesco Marinelli

Mi occupo di nutrizione funzionale e credo che il cibo sia la medicina più potente che esista e in grado di migliorare la tua vita, se sai come utilizzarlo. Come diceva Ippocrate, fa che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo. Inizia a pensare alla nutrizione come a un atto di amore, per prendersi cura di sé stessi e del proprio corpo. Per fare questo dobbiamo imparare a scegliere consapevolmente i cibi e far sì che i cambiamenti che mettiamo in atto siano duraturi e facciano parte di un nuovo stile di vita sano.

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